
difotoediviaggi
08:10:09 Ottobre 31, 2022
Il Parco di Vigeland è una delle attrazioni più famose e più visitate di Oslo. Si tratta di un parco tematico al cui interno vi sono dislocate oltre 200 sculture in bronzo, granito e ferro battuto, opera di Gustav Vigeland, noto scultore norvegese che si occupò anche della progettazione architettonica del parco stesso.
Ogni anno, qui vi accorrono più di 1 milione di visitatori. Per certi versi, il Parco Vigeland è anche il parco dei record perché costituisce il più grande parco di sculture del mondo che ospita le opere di un unico artista.
Andiamo a scoprire insieme qualcosa di più sul Parco Vigeland, il giardino con sculture di marmo e granito di Oslo.
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Adolf Gustav Vigeland (1869-1943), di modeste origini, nacque e visse i primi anni della sua vita a Mandal, nella Norvegia del sud. Fin dalla tenera età era affascinato dal disegno e dalla scultura, così come dalla religione e dalla spiritualità, temi che avrebbe determinato il corso della sua vita.
Dopo aver frequentato scuole d’arte ed anche una scuola tecnica per intagliatore, viaggiò in tutta Europa grazie ad una borsa di studio. Una volta rientrato in Norvegia, si affermò come uno dei più importanti artisti del suo Paese. Molti suoi compatrioti, infatti, si rivolsero a lui per la realizzazione di statue.
Nel momento in cui l’amministrazione di Oslo decise di abbattere il suo studio per costruire al suo posto una biblioteca, Vigeland propose un accordo con il Comune: questi gli avrebbe dovuto costruire un nuovo studio-abitazione che poi, alla sua morte, sarebbe divenuto un museo; in cambio, l’artista si sarebbe impegnato a donare alla città tutte le sue opere. E il Parco Vigeland ne è la testimonianza più monumentale.
I lavori per la realizzazione del Parco Vigeland durarono numerosi anni. Vigeland dedicò ben vent’anni di lavoro a scolpire figure all’aria aperta. Prima di scolpire le statue, egli definì anche l’architettura del parco e tutti i suoi dettagli decorativi.
La principale finanziatrice del parco fu la stessa città di Oslo. Tuttavia, anche un buon numero di privati e aziende contribuirono alla realizzazione del progetto.

Il parco ha una superficie di 32 ettari ed ospita più di 200 sculture di Gustav Vigeland.
Vediamo ora nello specifico com’è strutturato e come sono caratterizzate le 5 zone salienti.

L’ingresso principale, realizzato in granito e ferro battuto, segna l’inizio del lungo percorso rettilineo che attraversa il parco stesso. È costituito da 5 grandi porte e 2 più piccole, tutte in ferro battuto. Il motivo tematico principale è quello dei draghi, uno dei motivi più ricorrenti nella produzione artistica dell’artista.
Sulla parte superiore ci sono delle lanterne che vennero ridisegnate nel 1930.


Subito dopo l’ingresso, si incontra un lungo ponte in granito, lungo 100 metri e largo 15. Entrambi i suoi lati sono fiancheggiato da lanterne e sculture collocate su parapetti anch’essi in granito.
Dopo aver progettato il nuovo ponte, sui resti di uno precedente del 1914, Vigeland, tra gli anni dal 1925 al 1933, cominciò a modellare le 58 sculture in bronzo. Queste rappresentano donne, uomini e bambini, da soli o in piccoli gruppi, colti in vari momenti della vita e particolari stati emozionali. Il tema dominante che collega tra loro le varie sculture è il rapporto uomo-donna e adulti-bambini.
Tra queste statue, la più famosa è Sinnataggen, il bambino arrabbiato. Rappresentato imbronciato, piangente e che pesta i piedi, è divenuto uno dei simboli più importanti del parco e della stessa città di Oslo. Nonostante la sua fama, si tratta anche di una delle figure più controverse del parco. Per questo, più volte è stata vittima di atti vandalici.
Sotto il ponte si trova un parco giochi circolare con 8 sculture bronzee che raffigurano dei bambini. Al centro, sopra una piccola colonna di granito, la figura di un bimbo non ancora venuto al mondo. Nei pressi del parco giochi per bambini c’è un’imbarcazione pensata da Vigeland come passatempo per i visitatori. Infatti, per molti anni, questa barca ha navigato nel laghetto dove oggi nuotano cigni e anatre.



La monumentale fontana in bronzo costituisce l’opera più imponente del parco. Terminata e collocata nella sua posizione attuale nel 1924, simboleggia le diverse tappe dell’evoluzione dell’età dell’uomo: dalla nascita fino alla morte.
Al centro ci sono 6 figure di uomini di età differenti che sostengono un catino da cui sgorga l’acqua.
Il pavimento attorno alla fontana è costituito da un mosaico di 1.800 metri quadrati in granito bianco e nero. Il motivo geometrico è un labirinto di 3.000 metri circa.

Nel punto più alto del parco ecco il grande Monolite, cui si accede arrivando in cima alla collina attraverso scale circolari.
Alto complessivamente 17,3 metri, venne ricavato da un unico blocco di granito e vi sono scolpite 121 figure a grandezza naturale. Proprio per questo, si tratta dell’opera più impressionante e colossale tra tutte le creazioni di Vigeland. Come nel caso della fontana, anche qui, il tema principale rappresentato è il ciclo della vita, in cui l’uomo viene raffigurato in varie situazioni e diversi tipi di relazione.
Storia della realizzazione del monolito
Anzitutto, nel 1919 Vigeland completò gli schizzi per una prima riproduzione in miniatura della colonna
negli anni 1924 e 1925, nel suo laboratorio, modellò la scultura in argilla a grandezza naturale
ne fece poi una copia in gesso
nell’autunno 1926, da una cava di pietra vicino Halden, cittadina sita all’estremità sudorientale della Norvegia, venne trasportato via mare un blocco di granito pesante centinaia di tonnellate per la realizzazione finale dell’opera
l’unico grande blocco di granito fu eretto nel 1928 e attorno ad esso venne costruito anche un ponteggio
nel 1929 ebbe inizio il trasferimento delle figure dal gesso al granito
nel 1943 la monumentale opera fu ultimata



Situata nella parte finale del parco, è composta da 7 figure scultoree (4 adulti e 3 bambini) che si tengono per mano formando un cerchio. Simboleggiano quindi il significato complessivo del parco stesso, ovvero il ciclo della vita umana che va dalla nascita fino alla morte.
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Come funziona?
Basta scegliere una data e un’ora tra quelle disponibili in quel momento, selezionare il numero di persone che parteciperanno alla visita e partecipare. Il servizio dell’attività è fornito da una guida professionale accreditata, alla fine dell’esperienza, ogni partecipante darà alla guida l’importo che ritiene opportuno, in base al proprio grado di soddisfazione.


Oltre ai gruppi scultorei più importanti, disposti lungo l’asse principale del parco, ci sono anche altre sculture disseminate nel parco, come:
il gruppo bronzeo monumentale del Clan, che racchiude 21 personaggi
una ragazza inginocchiata avvolta da una lucertola
un ragazzo e una ragazza appoggiati l’uno all’altra sul bordo di un pozzo
il Triangolo, scultura collocata su una piazzetta circolare
l’autoritratto di Vigeland, vestito con i suoi abituali abiti da lavoro e scalpello e martello in mano
Le oltre 200 sculture del parco rappresentano vari soggetti umani, di età diverse e che trasmettono i diversi stati d’animo che si susseguono nei vari momenti della vita.
Proprio per questo il visitatore riesce ad immedesimarsi con le opere d’arte di Vigeland.
Prendiamo come esempio emblematico la scultura dei 20 gruppi di alberi. Sotto la chioma c’è il dispiegarsi della vita dell’uomo, dalla culla alla tomba. Dopo la scultura dello scheletro che, in fase di decomposizione si sta per ricongiungere con la natura, c’è un albero pieno di bambini. Ciò vuol dire che dalla morte nasce sempre vita nuova.
In pratica, ciò significa che il tempo che noi trascorriamo sulla terra rappresenta soltanto una parte del ciclo eterno della vita, che è appunto un ciclo, senza inizio e senza fine.
Dal canto suo, il monolito rappresenta il desiderio dell’uomo di ascendere verso l’alto per raggiungere una dimensione spirituale e divina. Le figure scolpite sono attirate verso il cielo e le loro espressioni trasmettono tristezza controllata ma anche gioia speranzosa. Tra l’altro, abbracciandosi l’un con l’altro, questi uomini manifestano un certo senso di solidarietà.

Si trova nella zona periferica nord ovest di Oslo, sulla strada Kirkeveien. Sicuramente un po’ lontano per arrivarci a piedi, è comunque facilmente raggiungibile tramite i mezzi pubblici. Dalla stazione ferroviaria di Oslo si può prendere:
Autobus, linea 20
Tram: linee 12, 15 e 19
Aperto tutto l’anno 24 ore su 24 è ad ingresso gratuito.
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