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10:08:00 Agosto 16, 2025
L’Eremo di Santa Caterina del Sasso è una chiesetta abbarbicata su uno strapiombo roccioso a picco sul lago, che costituisce uno spettacolare scenario sul Lago Maggiore. È la destinazione perfetta per una gita in giornata o da inserire in un itinerario più articolato per esplorare altre zone del Lago Maggiore, come Stresa, Verbania, la Rocca d’Angera e le meravigliose Isole Borromee.
In questo articolo ci concentreremo sull’Eremo di Santa Caterina del Sasso e daremo tanti consigli pratici per la visita: come arrivare, biglietti, orari e altre informazioni utili.
Indice dei contenuti
ToggleL’Eremo di Santa Caterina del Sasso è un complesso monastico che sorge in posizione altamente scenografica, alle pendici del Sasso Ballaro, uno sperone roccioso a strapiombo sul Lago Maggiore.
Di epoca trecentesca, è costituito da tre edifici:
il convento meridionale
il conventino
la chiesa
Si trova in località Leggiuno, provincia di Varese, sulla sponda orientale del Lago Maggiore.
Secondo la tradizione, l’Eremo fu fondato da Alberto Besozzi, un ricco mercante che, dopo essersi salvato da un nubifragio durante la traversata del lago, scelse di condurre una vita da eremita su quel tratto di costa, e qui, nel XII secolo, fece costruire una cappella dedicata a Santa Caterina d’Egitto (visibile sul fondo della chiesa).
Negli anni a seguire, la cappella venne affiancata dalla chiesa di San Nicola e quella di Santa Maria Nova.
Nel corso dei secoli, nella struttura soggiornarono, dapprima i Domenicani, poi i frati del convento milanese di Sant’Ambrogio ad Nemus (dal 1314 al 1645 guidarono l’Eremo) e nel 1770 subentrarono i Carmelitani.
Dal 1970 l’Eremo appartiene alla Provincia di Varese. Nel decennio 1986-1996 la gestione religiosa è stata affidata ad una comunità domenicana, e poi agli oblati benedettini fino al 2018.
Dal 2019 la struttura è gestita dalla Fraternità Francescana di Betania.
La particolare specifica nel nome “del Sasso” si riferisce ad un fatto ritenuto miracoloso e risalente a inizio Settecento. All’epoca, cinque enormi massi poco stabili, per l’appunto “ballerini”, si staccarono dalla montagna e precipitarono sulla chiesa. Tuttavia, in fase di caduta, i massi restarono impigliati nella volta di una cappella, restando così sospesi fino al 1910, senza provocare danni gravi.
Secondo un’altra ipotesi, invece, l’etimologia deriverebbe da Ballarate, il nome di un vicino Comune.
Il complesso è composto da 3 edifici: il convento meridionale, il conventino e la chiesa di Santa Caterina. I vari edifici sono fra loro collegati da due cortili terrazzati che si affacciano sul lago regalando splendide viste panoramiche.
Il convento meridionale (XIV-XVII secolo), da cui si accede all’eremo, è un edificio con un portico a sette arcate. Da qui si accede alla Sala Capitolare, decorata con un lacerto di affresco con armigeri e all’interno della quale si trova anche un camino con l’emblema dei Carmelitani Riformati.
Si procede quindi verso il conventino (XIII secolo ), dove un tempo c’erano le celle, la cucina e il refettorio. L’edificio, sviluppato su due piani, ha un portico di passaggio con pilastri che reggono quattro archi ogivali, decorato con affreschi che rappresentano una Danza della morte, di cui rimangono solo alcune tracce.
Tramite un altro terrazzo si arriva quindi alla chiesa di S. Caterina che, in facciata, presenta un portico a quattro arcate sorrette da colonne massicce.
La chiesa è il risultato di accorpamenti di vari edifici. L’altare maggiore è nei pressi dell’ingresso, mentre il sacello di S. Caterina (la parte più antica della chiesa, costruita a fine XIII secolo), si trova in fondo alla navata. Vicino al sacello, una teca custodisce il corpo del Beato Alberto Besozzi.
All’esterno, a est della facciata della Chiesa, si erge il solido campanile in pietra risalente al XIV secolo.
Ecco tutte le informazioni di carattere pratico per organizzare al meglio la vostra visita.
L’Eremo si trova a Leggiuno (VA), Via Santa Caterina n. 13.
Chi arriva in auto, accede all’eremo dal piazzale superiore del Quiquio (dove si trovano la biglietteria, un bar-ristorante, i bagni e l’ascensore). Da qui, infatti, parte una scalinata panoramica in discesa (240 gradini) che offre scorci altamente scenografici sul lago Maggiore.
Chi invece arriva via lago, con il battello, deve salire 80 gradini.
È disponibile anche un comodo ascensore con accesso al piazzale d’ingresso delle Cascine del Quiquio.
Il ticket per l’ascensore costa 1,00 euro. Le persone con difficoltà motorie e i loro accompagnatori non pagano l’utilizzo dell’ascensore.
Alta stagione
Dal 15 Marzo al 14 Ottobre e dal 16 Dicembre al 6 Gennaio
Aperto tutti i giorni dalle ore 9:30 alle 19:30
Bassa stagione
Dal 15 Ottobre al 14 Marzo
Da Lunedì a Venerdì : 13:30 – 18:00
Sabato, Domenica e festivi: 9:30 alle 19:30
Per informazioni aggiornate si rimanda al sito ufficiale.
Biglietto intero: 5,00 Euro
Ridotto: 3,00 Euro (over 65, residenti in provincia di Varese, gruppi di minimo 15 persone) paganti
Biglietto convenzionato: 4,00 Euro per iscritti al FAI
Ingresso GRATUITO riservato a varie categorie (per maggiori dettagli, vedere il sito ufficiale)
Ascensore: 1,00 Euro, gratis per soggetti con disabilità motoria e i loro accompagnatori
Il complesso è piuttosto piccolo e si gira in non più di 1 ora. Tuttavia, sono da prevedere varie soste panoramiche per ammirare lo spettacolare paesaggio e fare foto stupende!
La zona attorno all’eremo è ricca di strutture ricettive di vario tipo, dai classici hotel ai camping, dai B&B agli appartamenti di host privati.
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Spesso, i luoghi più magici e suggestivi ce li abbiamo dietro casa e non abbiamo mai avuto l’opportunità di scoprirne tutta la poetica bellezza. Io che scrivo (Federica), sono nata a Busto Arsizio, a circa mezz’oretta di auto da questo luogo così suggestivo. Eppure, da piccola, nessuno mi ci aveva mai portato a visitarlo. A 43 anni suonati ho visitato questo gioiellino del Lago Maggiore insieme ad Andrea, ed entrambi ne siamo rimasti estasiati.
Complice anche una affluenza turistica non massiva, abbiamo apprezzato la quiete del luogo, oltre che la sua incontrastata bellezza.
Di solito, il Lago Maggiore è rinomato per le magnificenza delle isole Borromee e per l’elegante quanto sfarzosa bellezza di località come Stresa, collocata sull’altra sponda del lago. Probabilmente potrete già aver fatto un giro da quelle parti ma non aver visitato l’eremo, proprio perché questa meravigliosa perla mistica passa in secondo piano rispetto ad altre località più blasonate.
Se non ci siete mai stati o non ne avevate mai sentito parlare, speriamo di avervi dato una bella idea per la prossima gita o per un weekend fuori porta alla scoperta di una zona del Lago Maggiore che, purtroppo, viene relegata in secondo piano.
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