Fuori Milano sorge un incantevole piccolo borgo, adagiato sulle sponde del Naviglio Grande, dove in tempi antichi, i nobili milanesi trascorrevano le vacanze estive. Stiamo parlando di Robecco sul Naviglio, un piccolo tesoro che coniuga un prezioso patrimonio naturalistico e artistico. Il posto ideale per una piacevole gita fuori porta.
Se siete curiosi di scoprire cosa riserva questo incantevole luogo alle porte del capoluogo lombardo, leggete questo articolo in cui vi raccontiamo cosa vedere a Robecco sul Naviglio.
Dove si trova Robecco sul Naviglio
Robecco sul Naviglio è un piccolo comune della Lombardia a meno di 30 km da Milano. Confina con Magenta, Corbetta, Abbiategrasso, Cassinetta di Lugagnano e Cerano, in provincia di Novara.
Affacciato sul Naviglio Grande e in prossimità del fiume Ticino, fin dal '400, Robecco sul Naviglio era una amena località di villeggiatura dei nobili milanesi.
Come arrivare a Robecco sul Naviglio
- Auto: da Milano, imboccare la tangenziale Ovest/A50 e uscire in direzione Vigevano (SS494). Proseguire sulla SS494 e attraversare Abbiategrasso; poi procedere sulla SS526 e seguire le indicazioni per Robecco sul Naviglio
- Treno: le stazioni di riferimento sono quelle di Magenta e Abbiategrasso; poi, da lì, prendere il bus della Stav che ferma a Robecco sul Naviglio
- Bici: da Abbiategrasso o Gaggiano, costeggiare il lungo Naviglio fino a Robecco
Robecco sul Naviglio: un po' di storia
Robecco sul Naviglio ha una storia antica, tanto che le sue radici risalgono all'epoca romana. Tuttavia, fu verso la fine del XII secolo che ebbe luogo il vero e proprio sviluppo del borgo, quando avvenne lo scavo del Naviglio Grande. Del resto, questo grande canale navigabile che collega Milano al fiume Ticino ha fortemente contribuito alla crescita di Robecco, sia dal punto di vista economico che sociale, rappresentando, di fatto, un’importante via di comunicazione e commercio. Fu proprio in quegli anni che si poté assistere ad una fiorente espansione del centro urbano, con la costruzione di ville di campagna.
Negli anni, poi, il borgo conobbe periodi di grande splendore, in special modo nel XVI secolo, quando molte famiglie nobili milanesi, come i Casati, gli Archinto e i Borromeo, decisero di costruire in questa zona lungo il Naviglio le loro residenze di campagna dove trascorrere l'estate.
Cosa vedere a Robecco sul Naviglio
Robecco sul Naviglio è un tesoro che custodisce un importante patrimonio storico ed artistico. Oltre alla pittoresca vista sul Naviglio, attraversato dall'iconico Ponte degli scalini, che regala uno scorcio imperdibile, a Robecco vi sono splendide ville storiche, come Villa Gaia e Palazzo Archinto, che rappresentano la tangibile testimonianza delle vicende delle famiglie nobili che qui hanno vissuto per secoli.
Il ponte degli scalini
Il pittoresco ponte degli scalini attraversa il corso d'acqua, collegando le due sponde del naviglio.
Venne costruito nel 1842 grazie ad un lascito di 8.000 lire da parte del nobile Giulio Dugnani, nel cui testamento così si legge: “...intendo però lasciare questo legato per un più comodo e libero mezzo di portare il Santissimo Viatico agli infermi dell'altra sponda particolarmente cari però se entro dieci anni non avesse luogo tale ponte secondo me importantissimo, allora passerà all'Orfanotrofio o di San Pietro in Gessate, o dove si troverà il suddetto legato, pel mantenimento di un orfano onde possa essere mantenuto del frutto di tale legato. Se occorresse di più si darà compimento".
All'epoca, il ponte serviva per collegare due contrade del borgo: la contrada di Brisa e la contrada di San Girolamo.
Il ponte degli scalini andò a sostituire un ponte galleggiante che, per consuetudine, veniva allestito nel giorno di San Giovanni Battista, patrono del paese, in modo da permettere il passaggio della processione.
All'inizio, il ponticciolo venne dedicato a Francesco Giuseppe I d'Asburgo e poi, una volta ottenuta l'indipendenza dall'Austria, a Vittorio Emanuele II.
Villa Gaia
Sulla sponda destra del Naviglio Grande si affaccia Villa Borromeo Visconti Biglia Confalonieri Gandini, più comunemente nota come Villa Gaia.
Si tratta di uno degli edifici storici più antichi e rappresentativi, di quelli situati lungo i Navigli milanesi.
Nel XIV secolo, era la tipica “Villa di delizia” dove i nobili si trasferivano per trascorrere il periodo estivo. Fu Ludovico il Moro a intitolare questa residenza “Villa Gaia”, dal momento che egli la utilizzava come luogo di divertimenti e residenza di caccia.
Nel corso dei secoli, Villa Gaia fu di proprietà di varie famiglie nobiliari milanesi, fra cui i Borromeo, i Visconti-Borromeo, i Confalonieri e i Biglia.
Oggi la proprietà è della famiglia d’Adamo-Gandini, e la villa è adibita per ospitare eventi come matrimoni, cene di gala, feste aziendali, shooting fotografici e ancora tanto altro.
Villa Gaia presenta la tipica struttura medievale, con ampia corte interna, archi e affreschi che decorano le facciate.
La presenza dello scenografico imbarcadero permette l'accesso in barca.
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Palazzo Archinto
Con le sue torri merlate, Palazzo Archinto non passa di certo indifferente. E proprio per la sua particolare struttura, appare più come un castello che non come un palazzo.
Questo maestoso edificio avrebbe dovuto essere l’opera più sontuosa di Carlo Archinto, il suo mecenate finito in bancarotta prima di vederne la completa realizzazione. Ecco quindi spiegato il motivo per cui, oggi, di palazzo Archinto, vediamo solo 2 torri merlate e non 4, come invece dovrebbe essere. Secondo il progetto originario, il palazzo sarebbe dovuto essere molto più grande, con pianta ad H e costituito da 4 corpi di fabbrica fra loro collegati, e corredato da un ampio giardino, varie corti interne e due pontili per l’attracco delle imbarcazioni.
Oggi, Palazzo Archinto (piano rialzato) ospita la sede della biblioteca comunale del paese ed il Museo del Naviglio Grande.
Villa Gromo
Nel centro storico del borgo, immersa in un parco che si estende per 16 ettari, sorge l'affascinante Villa Gromo di Ternengo.
Esempio di barocchetto lombardo, la villa presenta una pianta ad “U” rivolta verso il parco.
Una zona del vasto parco è un giardino all’inglese, mentre una zona è trattata a parterre ed è ornata da due statue. C'è anche una limonaia chiusa da vetrate e adibita a giardino d’inverno.
Nell'area del giardino che guarda sul Naviglio, si trova un piccolo padiglione denominato “La Sirenella”, con riferimento ad una statua raffigurante una sirena. Lì vicino ci doveva essere l’imbarcadero.
Le sembianze attuali della Villa sono il risultato del restauro che ha avuto luogo nel 1679 per il volere di Danese Casati, reggente di Milano, e di suo nipote.
La denominazione villa “Gromo di Ternengo” risale al 1884, quando Antonietta Negrotto Cambiaso, discendente dei Casati, sposò Emanuele Gromo Richelmy Conte di Ternengo.
Oggi la villa è di proprietà della famiglia Wild ed è utilizzata come location per la celebrazione di matrimoni ed eventi sfarzosi.
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Ecco quindi i nostri suggerimenti su cosa vedere a Robecco sul Naviglio, una deliziosa meta che coniuga paesaggi naturalistici e bellezze storico-artistiche, perfetta per una gita alle porte di Milano. Se non ci siete mai stati, speriamo di avervi incuriositi per organizzare un weekend o una escursione in giornata!