Crespi d'Adda: alla scoperta del villaggio operaio meglio conservato d'Europa

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Il villaggio operaio di Crespi d'Adda si trova a Capriate San Gervasio (BG). Nato durante la Rivoluzione Industriale, il villaggio di Crespi d'Adda rappresenta il perfetto emblema della “città ideale del lavoro”, una sorta di feudo dove i lavoratori e le loro famiglie vivevano ed avevano a disposizione tutti i principali servizi, grazie alla benevolenza del loro padrone.

Inserito nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1995, il villaggio operaio di Crespi d'Adda è l'esempio meglio conservato in tutt’Europa. Il villaggio di crespi d'Adda è visitabile in totale autonomia o partecipando a interessanti visite guidate. Andiamo quindi a scoprire insieme la sua storia e cosa vedere nel villaggio operato di Crespi d'Adda.

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Perché è famosa Crespi d'Adda?

Si tratta di uno straordinario esempio di “città aziendale”, un fenomeno che iniziò a svilupparsi nel 1800 e a inizio 1900 in Europa e Nord America. Ma manifestazione chiaramente tangibile della filosofia prevalente a quel tempo, di industriali illuminati verso i loro dipendenti. I datori di lavoro dell'epoca, avevano infatti capito quanto fosse importante, a livello di comodità pratica, affiancare alle fabbriche gli edifici residenziali in cui far risiedere i dipendenti e le loro famiglie.

villaggio operaio crespi
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Crespi d'Adda, storia del villaggio operaio

Crespi d'Adda sorge sulla punta meridionale dell'Isola Bergamasca, in un bassopiano compreso tra le Prealpi, il fiume Adda e il fiume Brembo. Territorio che oggi fa parte del comune di Capriate San Gervasio.

Quando si parla del villaggio operaio di Crespi d'Adda, inevitabilmente, si parla di Cristoforo Benigno Crespi, uno dei più grandi pionieri dell’industria italiana.

Nel 1877, la famiglia Crespi fece costruire in questa zona della bergamasca un cotonificio.

Dopo aver analizzato a fondo il meccanismo di funzionamento dei cotonifici inglesi e tedeschi, Silvio Benigno Crespi, figlio del predetto Cristoforo, si rese conto di quanto importante fosse avere una manodopera stabile e soddisfatta, grazie alla possibilità di mantenere uno stile di vita elevato per quell'epoca avvalendosi di servizi comunitari avanzati.

Proprio per questo, dunque, adiacente all'opificio tessile della famiglia Crespi, venne fatto costruire il villaggio che, per vari decenni, ha rappresentato il perfetto esempio di società in cui il padrone provvedeva ai bisogni dei suoi dipendenti e a quelli delle loro famiglie, mettendo a loro disposizione tutti i servizi necessari, come la scuola, la chiesa, l'ospedale e i negozi di alimentari e vestiario.

Fino agli anni '70 del 900, il villaggio operato rimase di proprietà della famiglia Crespi. Poi, molte case cominciarono ad essere vendute a privati. Da quel momento in avanti si assistette da uno spopolamento inarrestabile che portò al declino significativo dell'attività industriale stessa.

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Crespi d'Adda, sito Patrimonio dell'Unesco

Come già accennato, nel 1995, l'Unesco ha inserito il villaggio operaio di Crespi d'Adda nella lista dei Patrimoni dell'Umanità.

L'Unesco, infatti, definisce Crespi come “esempio eminente di insediamento umano rappresentativo di una cultura, specialmente se divenuto vulnerabile per l'impatto di cambiamenti irreversibili".

Oltre ad essere il simbolo della filosofia dei grandi filantropi industriali dell'epoca della Rivoluzione Industriale, Crespi d'Adda ha mantenuto inalterata nel tempo la sua struttura urbana, simbolo dell'architettura industriale di quel periodo.

villaggio operaio
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Chi vive oggi a Crespi d'Adda?

Tutt'oggi, le case del villaggio sono abitate da una comunità costituita, perlopiù, dai discendenti dei lavoratori originari della fabbrica tessile. Una comunità quindi orgogliosa del proprio passato.

villaggio operaio case
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Crespi d'Adda, cosa vedere

Il villaggio di Crespi d'Adda aveva una particolare struttura tutt'oggi ben visibile.

Il villaggio era disposto sulla base di una forma geometrica regolare, intersecata dalla strada principale.

Su un lato, lungo l'argine sinistro del fiume Adda, troviamo la fabbrica, in stile neo-medioevale, e gli uffici. La fabbrica è composta da 4 corpi principali, ognuno dei quali corrispondeva alle varie fasi produttive: dalla filatura alla tintoria passando attraverso la fase della tessitura.

Dall'altro lato della strada, invece, si sviluppava il villaggio, che seguiva una griglia rettangolare costituita da strade disposte su 3 linee. Come ancora oggi si può notare, le case presentano differenze architettoniche e di stile in base al ruolo ricoperto in azienda dai loro occupanti.

Oltre all'abitazione, gli operati avevano a disposizione anche altri servizi comuni come:

  • servizi igienici

  • ambulatorio medico

  • lavanderia pubblica

  • scuola

  • chiesa

  • cooperativa di consumatori

  • centro sportivo

  • piccolo teatro

La famiglia Crespi risiedeva in una magnificente villa padronale in stile medievale soprannominata il Castello. In posizione sopraelevata, a dominare il villaggio, vi erano anche la casa del dottore e quella del prete. Da segnalare infine anche una stazione idroelettrica che forniva elettricità e altri servizi comuni gratuitamente.

In una zona più appartata del villaggio, verso sud, ci sono le villette degli impiegati e le meravigliose ville dove alloggiavano i dirigenti.

Il cimitero

La strada principale si chiude con il cimitero di Crespi d'Adda. Al centro, si staglia, imponente, il monumento funebre della famiglia Crespi. Attorno a questo, sono disposte le tombe dei dipendenti.

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Crespi d'Adda, visite guidate

Il villaggio operaio di Crespi d’Adda è sempre aperto al pubblico.

Lo si può visitare in completa autonomia (come abbiamo fatto noi), acquistando presso il centro Visitatori apposita brochure chiara, completa e molto ben approfondita e dettagliata.

In alternativa, è anche possibile prendere parte ad una visita guidata condotta da guide abilitate e ben preparate. In genere, le visite guidate aperte sono disponibili da metà febbraio a novembre, il sabato, la domenica e alcuni giorni festivi. La durata media della visita è di circa 1 ora e 30 minuti.

Per info più aggiornate in merito alle visite guidate e alle esperienze “Sotto le stelle”, consultare il sito ufficiale.

Per motivi di sicurezza, la centrale idroelettrica è visitabile solo con guida autorizzata.
Anche l’ingresso al cotonificio è possibile solamente tramite visita guidata e in alcuni giorni specifici dell'anno.

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Avevate mai sentito parlare del villaggio operaio di Crespi d'Adda? Avete visitato altre realtà simili in giro per il Mondo? Se sì, raccontateci le vostre esperienze nei commenti.

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