Viaggio in Uzbekistan. Da Khiva a Samarcanda passando per Bukhara. Itinerario di una settimana

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Se vi state chiedendo cosa ci sia mai da vedere in Uzbekistan, siete nel posto giusto.

In questo articolo introduttivo troverete l’itinerario che abbiamo seguito e le città che abbiamo visitato in una settimana.

Trovare una guida sull'Uzbekistan è impresa alquanto ardua. Dopo numerose ricerche siamo riusciti a trovarne una fatta molto bene e con tanti approfondimenti. A questo link la potete acquistare https://amzn.to/2Ofw6In..

In Uzbekistan abbiamo visitato le città principali: Khiva, Bukhara, Samarcanda e Tashkent.

L’itinerario è stato concepito in “crescendo”.

Abbiamo infatti effettuato una serie di tappe fino a raggiungere, solo alla fine, Samarcanda: il mito, il sogno, la leggenda, insomma, la ciliegina sulla torta di un viaggio che regala grandi emozioni.

Arrivo ad Urgench e trasferimento a Khiva che dista circa 35 km.

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Il primo approccio con l’Uzbekistan inizia a Khiva.

Khiva

Piccola città carovaniera e vera perla dell’architettura islamica. La cittadina di Khiva, integralmente restaurata, è un grande museo all'aperto. Non a caso si tratta del primo sito uzbeko ad aver ottenuto nel 1990 il titolo di sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

All’interno delle possenti mura in mattone crudo, l’Ichan Qala (la Cittadella) custodisce una suggestiva serie di edifici monumentali tra cui moschee, madrase, minareti e palazzi.

Varcata la Ota Darvoza (la porta Ovest), i monumenti più famosi che abbiamo visitato, nell’ordine, sono: la Madrasa Amin Khan, il tozzo Minareto Kalta Minor, la Fortezza Kuna Ark, la Moschea Juma o Moschea del Venerdì con oltre 200 colonne di legno e il Mausoleo di Pakhlavan Mahmood. Ed ancora il Caravanserraglio di Allah Kuli Khan e la piccola Moschea Ak o Mosche Bianca, mentre, da ogni angolo della città, fa capolino l’altissimo Minareto Islam Khodja.

Una visione d’insieme si può ammirare dall’alto del Bastione Ak Sheik Bobo che consente di godere di una vista sulla città molto suggestiva soprattutto al crepuscolo.

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La regione del Karakalpakstan

Proseguiamo il nostro viaggio addentrandoci nel Karakalpakstan, regione desertica ricca di resti archeologici. Visitiamo i resti di due fortezze risalenti al IV e III sec. a. C.: Toprak Qala e Ayaz Qala e pranziamo in una tipica yurta.  

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Bukhara

Con un volo interno raggiungiamo Bukhara, capitale nel IX sec. del regno persiano samanide, che rappresenta la città sacra. Il centro storico di Bukhara, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO per i suoi oltre 140 edifici di inestimabile valore artistico e culturale, supera per quantità di monumenti Samarcanda!

Per visitare i numerosi edifici sono necessari almeno 2 giorni.

Punto di partenza è Piazza Lyabi-Hauz con una grande vasca su cui si affacciano la Madrasa Nadir Divenbagi e la Madrasa di Kulkadesh. Dopo una sbirciatina nel quartiere ebraico, proseguiamo attraversando una serie di Toks, bazar coperti sormontati da cupole. Raggiungiamo così uno spiazzo dove si contrappongono la Madrasa di Ulug Beg e la Madrasa di Abdul- Aziz Khan.   

La piazza più scenografica di Bukhara è quella che vede contrapposte la Moschea Kalon e la Madrasa di Mir-i-Arab (ancora in funzione e quindi non visitabile). Nel mezzo, l’altissimo Minareto Kalon che, con i suoi 48 metri d’altezza, veniva utilizzato dai carovanieri come faro per raggiungere la città.

Per completare la visita di Bukhara occorre spostarsi con i mezzi ed allontanarsi dal centro storico. Si possono così ammirare le possenti mura che circondano l’imponente Fortezza dell’Ark e, di fronte ad essa, la Moschea Bolo-Hauz dove si recavano gli emiri per pregare.

Sempre nei pressi delle mura raggiungiamo il Mausoleo di Ismail Samani, interessantissimo edificio cubico interamente costruito e decorato con mattoni.

Completiamo la visita di Bukhara addentrandoci nei vicoletti della città fino a raggiungere l’originale complesso Chor Minor (Quattro minareti) soprannominato la “sedia rovesciata”.

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Shakrishabz

Il trasferimento per Samarcanda è molto lungo. Approfittiamo quindi per fare una sosta a Shakrisabz, la città natale di Tamerlano dove si trovano le rovine del Palazzo Ak-Aaray (Palazzo bianco), il Mausoleo di Jehangir e la Moschea Kok Gumbaz.

E dopo tante bellezze, il meglio deve ancora arrivare…

 

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Eccoci a Samarcanda!

Una delle città più antiche del mondo, Samarcanda fu fondata alla fine del XIV secolo a.C. nei pressi di un’oasi e prosperò per merito dei commerci. Fu rasa al suolo da Gengis Khan e rifiorì tra il XIV ed il XV secolo grazie ad Amir Temur (Tamerlano), grande condottiero e uomo di stato che proclamò Samarcanda capitale del suo impero.

Samarcanda è meravigliosa ed affascinante. L’armoniosa perfezione con cui moschee, madrase e mausolei convivono elegantemente grazie ad un raffinato gioco di sfumature che virano dall’azzurro al turchese lascia esterefatti.

Fiore all’occhiello di Samarcanda è senza ombra di dubbio la maestosa Piazza Registan, scenografica piazza occupata da un grandioso complesso costituito da 3 madrase: di Ulug Beg, Shir Dor e Tilya Kari, famose per la purezza delle linee e l’eleganza delle maioliche.

Altrettanto interessanti sono la Moschea Bibi-Khanum con il gigantesco leggio in pietra, il monumentale complesso di mausolei di Shah-i-Zinda fatto costruire da Tamerlano per le donne della sua famiglia e il bellissimo Mausoleo di Gur-i Amir con l’enorme cupola turchese ricoperta da ben 64 scanalature.

Il Museo del sito archeologico di Afrassiab e l’Osservatorio astronomico di Ulug Beg sono fuori città ma meritano entrambi una visita per approfondire la storia del Paese.

Infine, per un assaggio di vita locale, imperdibile sosta al Mercato Syob, il più grande della città.

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Tashkent

Raggiungiamo in treno Tashkent, e concludiamo il nostro viaggio con una breve visita alla capitale. Tashkent non ha nulla a che vedere con le bellezze artistiche viste fino a questo momento, ma merita comunque una sosta per farsi un’idea di com’è la vita in questo giovane Paese e di come lo stesso si stia evolvendo.

Tashkent è una capitale moderna, ricostruita dopo il terremoto del 1966. Soprannominata “Città giardino” per i numerosi parchi, conserva per molti aspetti l’influenza stilistica sovietica.

Un programma denso e dai ritmi serrati ma che regala emozioni a non finire!

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