In questo articolo vi porteremo con noi alla scoperta di Pondicherry (chiamata anche Puducherry), una ex colonia francese del Tamil Nadu.
L'India è un Paese vastissimo. Già avevamo visitato il Rajasthan e, dopo questo viaggio Tra Kerala e Tamil Nadu (Leggi l'intero itinerario fai da te di 12 giorni), abbiamo avuto modo di notare enormi differenze: paesaggistiche, culturali, religiose, così come anche nel cibo e nel modo di fare delle persone. Non deve quindi stupire il fatto che nel sub-continente indiano ci sia una città che “sa di occidentale”. Sì, perché a Pondicherry, l'influenza francese traspare in tanti aspetti, dalle case coloniali in tinte pastello alle numerose chiese cattoliche, senza ovviamente dimenticare il forte retaggio linguistico e le patisserie che sfornano croissant e pan au chocolaite.
Partiamo allora insieme! Ecco cosa vedere a Pondicherry.
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Breve storia di Pondicherry
Per poter capire appieno Pondicherry, è bene fare un breve riassunto della sua storia.
Molto antica, Poduca o Poduke era una destinazione commerciale già nota ai tempi dell'Impero Romano. Tuttavia, il fascino di questa località è da ricondursi all'invasione europea. Dobbiamo quindi fare un bel salto avanti nei secoli, fino ad arrivare al XVI secolo. Nel 1520, infatti, arrivarono a Pondicherry i portoghesi, i danesi e gli olandesi. Poi, nel 1674, Puducherry diventò colonia francese. Proprio qui, la Compagnia delle Indie Orientali Francesi istituì un sito commerciale che divenne nel giro di breve tempo il principale insediamento francese in India.
L'occupazione francese in India aveva scopo puramente commerciale e nessun interesse di tipo politico.
Nella seconda meta del XVIII secolo, Puducherry fu contesa, presa e restituita più volte tra inglesi e francesi. Fu nel 1816 che, con la firma di un ultimo trattato con i britannici, la Francia riprese il controllo definitivo su Pondicherry. E quando poi gli inglesi nel 1850 ottennero il controllo dell’India, concessero ai francesi di mantenere il controllo sui loro insediamenti nel Paese: Pondicherry, Yanam, Mahé, Chandernagor e Karaikal.
Il dominio francese durò fino al 1954, anno in cui i territori colonizzati (fra cui appunto Pondicherry) vennero incorporati nell’Unione indiana.
Come si presenta Pondicherry
Ancora oggi, Pondicherry è divisa in due parti. Un canale infatti separa:
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il quartiere francese o Ville Blanche
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dal quartiere indiano o nero, noto anche come Ville Noire
Le strade sono lunghi rettilinei su cui si affacciano edifici in stile coloniale. Le case sono basse, massimo a 2 piani, e le facciate sono in colori pastello: giallo pallido, celeste, verdino, rosa chiaro. Sulle facciate ricadono rigogliose enormi cespugli di coloratissime buganvillee, dal fascino tipicamente mediterraneo.
Per via della sua architettura urbanistica, a Pondicherry si respira un'atmosfera europea, ma a farti capire che siamo in India, ci pensano il traffico frenetico, la fisionomia delle persone e gli abiti da loro indossati, oltre ai clacson che suonano sempre e comunque incondizionatamente, e (ai nostri occhi) senza un effettivo motivo... Suonare il clacson in India è una costante. Credo che a Scuola Guida, prima ancora che insegnare a guidare insegnino a strombazzare!
Cosa vedere a Pondicherry
Oltre all'affascinante atmosfera coloniale, chiaro retaggio europeo, vediamo alcune delle principali attrazioni da vedere a Pondicherry.
Il lungomare di Puducherry e il Memoriale a Gandhi
A Pondicherry c'è una lunghissima Beach Promenade. Una bella passeggiata sul lungomare molto piacevole. Da un lato è un susseguirsi di edifici coloniali, dall'altro lato, le spiagge su cui si infrangono le onde dell’Oceano indiano.
Ad un certo punto, ci si imbatte in un monumento che è impossibile non notare. Si tratta del Memoriale dedicato a Gandhi, una enorme statua del Mahatma Gandhi sormontata da un enorme gazebo in marmo bianco. Alta più di 4 metri, la statua è circondata da 4 colonne in granito.
È il più grande monumento dedicato a Gandhi di tutta l’India.
Arulmigu Manakula Vinayagar Temple: tempio a Pondicherry
Diciamoci la verità: gli edifici coloniali saranno anche suggestivi, ma se vai in India, quel che cerchi è altro....
Abbiamo apprezzato moltissimo la visita all'Arulmigu Manakula Vinayagar Temple, un piccolo tempio in tipico stile indù.
Coloratissimo e traboccante di sculture e dipinti variopinti, è un tempio dedicato a Ganesh, la divinità induista più famosa, rappresentata sottoforma di un Elefante.
Il tempio (come la maggior parte) chiude in pausa pranzo. In questo caso riapre alle ore 16.00.
L'ingresso è gratuito. Vi si accede scalzi (durante un viaggio in India o in altri Paesi dove si deve entrare e uscire da templi e moschee senza scarpe consigliamo una buona quantità di calzini da portare in valigia!).
Il tempio è piuttosto piccolo ma molto suggestivo. Il bello è esplorarlo con calma ammirando i numerosi dipinti colorati. Essendo molto frequentato dagli abitanti del posto, è bello anche sedersi o sistemarsi in un angolo e osservare i fedeli che pregano, venerano statue e portano offerte, come ciotole piene di riso, fiori e incenso o lunghe ghirlande di fiori profumati intrecciati. Tutti oggetti che vengono venduti nelle bancarelle disposte nelle strade attorno al tempio.
Avevamo letto che l'attrazione speciale di questo tempio era la presenza di un elefante che impartisce la benedizione, previa offerta. Purtroppo non abbiamo visto alcun elefante ma, per certi versi, è stato meglio così. Abbiamo infatti assistito a Madurai a questo rituale – ormai divenuto una sorta di attrazione a fini di lucro – ed è stato uno spettacolo veramente triste per il povero pachiderma!
L'Ashram di Sri Aurobindo a Puducherry
A pochi passi dal tempio, c'è l’ashram di Sri Aurobindo, figura celeberrima a Pondicherry.
Nato a Calcutta, Sri Aurobindo fu un famoso scrittore, poeta e filosofo, nonché politico rivoluzionario che raggiunse Pondicherry nel 1920 per dedicarsi alla sua vita spirituale interiore.
Con l’aiuto della sua collaboratrice spirituale, la Madre, nel 1926, Sri Aurobindo fondò l'Ashram che oggi è una delle attrazioni di Puducherry. Oltre a ciò, Sri Aurobindo sviluppò anche un nuovo metodo di pratica spirituale, denominato “Yoga integrale”.
L’ashram di Aurobindo è un luogo di preghiera, centro di svariate attività culturali e caritatevoli.
Volendo, è anche possibile visitarlo. L'accesso però è contingentato. Inoltre, oltre ad osservare il massimo silenzio, è bandito introdurre macchine fotografiche e addirittura cellulari.
Noi ci siamo limitati a vederlo dall'esterno.
Chiese cattoliche a Pondicherry
Le influenze francesi hanno avuto ripercussioni anche sulla religione. Nell'India del Sud, non è infatti raro imbattersi in chiese cattoliche. Esteriormente, tutte hanno un aspetto piuttosto sgargiante ed appariscente: colorate in tinte piuttosto vistose. All'interno invece sono piuttosto basiche e lineari
Le chiese cattoliche del Tamil Nadu e del Kerala sono aperte al pubblico. L'accesso è consentito anche ai non cattolici, tanto che è facile notare la presenza di indiani.
Tra le chiese degne di nota a Pondicherry segnaliamo:
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la Chiesa di Nostra Signora degli Angeli
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la Cattedrale dell’Immacolata Concezione
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la Basilica del Sacro Cuore di Gesù
Auroville Pondicherry
Se si visita Puducherry, non si può non fare una sosta ad Auroville.
A circa 10 chilometri a nord di Pondicherry, c'è Auroville, una città sperimentale unica al Mondo nel suo genere. Si tratta di un progetto di convivenza internazionale volto all'annullamento di qualsiasi genere di differenza: di razza, politica, religione... Il fine ultimo è quello di creare una comunità dove uomini e donne provenienti da ogni parte del mondo vivano in pace ed armonia, al di là di questioni politiche, religiose e razziali.
Auroville venne fondata da La Madre, la discepola di Aurobindo.
L'accesso ad Auroville è libero.
Si passeggia più che altro nelle zone esterne, in mezzo alla natura, fino ad arrivare ad un enorme globo dorato, dove chi vive nella comunità accede per la preghiera e la meditazione.
Ci sono anche tante botteghe artigianali dove acquistare prodotti realizzati dagli abitanti del luogo.
L'accesso per i visitatori è libero. Invece, per diventare cittadini “aurovilliani” è necessario superare un periodo di prova lungo fino a 1 anno.
Pondicherry: dove dormire
Sulla base dell'itinerario per noi preparato da Mahendra India Travel, a Pondicherry abbiamo soggiornato presso The Richmond Hotel, un boutique hotel sito nella Ville Blanche.
D'ispirazione coloniale francese, presenta una facciata giallo pallido. Le camere, dal design elegante, sono arredate in tipico stile coloniale.
La struttura è piuttosto piccola (appena 14 camere), per questo la colazione è piuttosto scarsa e con prevalenza di proposte indiane, non molto gradite al palato occidentale, perlomeno di prima mattina!
The Richmond Hotel è a soli 800 metri dal lungomare, in posizione comodissima per una passeggiata serale e per trovare un ristorante dove cenare.
Dove mangiare a Pondicherry
Per cena ci siamo spostati sulla Beach Promenade e abbiamo cenato all'Escape In, un bel ristorante molto pulito e ben curato, posto al secondo piano di un edificio. Dispone di un'ampia sala interna, mentre noi abbiamo mangiato sulla terrazza riparata che guarda sul mare. Il cibo è stato ottimo, le porzioni abbondanti e il prezzo in linea con tutti i pasti che abbiamo fatto in India del Sud (circa 10 euro in due, compreso bevande e mancia).
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