
Tokyo è al centro del Giappone, ma possiamo anche dire al centro dell’Asia e, forse, del mondo intero!
Qualche numero
Con i suoi 8.547 km quadrati, è la terza città più grande del mondo per estensione.
Ospita 37 milioni di abitanti.
E’ suddivisa in 23 circoscrizioni.
La metropolitana è dotata di 13 linee per 274 stazioni.
Una realtà a sè stante, un mondo parallelo, un poliedrico mix di quartieri molto diversi fra loro. Il minimo comune denominatore di Tokyo, tuttavia, è il caleidoscopico vortice di persone, odori, suoni e colori che ti stordiscono e fagocitano non appena metti piede fuori dalla stazione della metropolitana.
A Tokyo non esiste la notte, non esiste un momento di stasi e di riposo: si mangia, si lavora, si compra e, soprattutto, si cammina, anzi si corre sempre 24 ore su 24!
I Quartieri
Per orientarsi in questa megalopoli, la cosa più semplice è suddividerla - e visitarla - per quartieri. Noi non li abbiamo visitati tutti e, di seguito, proponiamo una breve descrizione di quelli in cui siamo stati.

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Il quartiere di Asakusa
La zona più spirituale della città in quanto sede del Senso-ji, il tempio buddista più venerato di Tokyo sempre affollatissimo. Per raggiungere il tempio occorre percorrere Nakamise-dori, una lunga strada commerciale e man mano che ci si avvicina, l’atmosfera si fa più “mistica”. I fedeli e i turisti si accalcano, dapprima, davanti alla porta d’ingresso con la gigantesca lanterna rossa (alta 4 metri e pesante 670 kg!), poi al padiglione centrale ed anche davanti al fumante incensiere di bronzo.
La Baia
Dopo aver visitato il Senso-ji, può essere carino - ma non imperdibile - fare la crociera di un paio d’ore della baia con un battello per ammirare lo sky-line con la Tokyo Skytree (seconda torre più alta del mondo, 634 metri), il Rainbow Bridge e la cosiddetta “cacca d’oro”, il simbolo progettato da Philippe Starck per decorare l’edificio della Asahi Beer Hall che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto rappresentare una fiamma stilizzata ma, il risultato… è un po’ diverso come il soprannome fa facilmente intuire!
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Il quartiere di Harajuku
Chi è in cerca del Giappone “strano” non può non trascorrere almeno una giornata ad Harajuku, il fulcro della moda giovanile le cui strade sono passerelle su cui sfilano modelli con vestiti e accessori a dir poco stravaganti..
Il quartiere è sostanzialmente composto da 2 strade: Takeshita Dori, un’intrigante stradina sovraffollata di negozi di abbigliamento per cosplayers, cat cafè, negozi di caramelle e dolciumi vari e chioschetti delle onnipresenti crepes; ed Ometosando, la strada principale dove si susseguono vetrine di tutti i target e per tutte le tasche.
In queste due vie, soprattutto nel week-end, orde di ragazzini si ritrovano e passeggiano avanti e indietro per l’intero pomeriggio per farsi guardare da occhi curiosi.
Oltre ai cosplayers, si incontrano ragazzine che, mescolando motivi giapponesi e occidentali, hanno saputo creare audacemente un proprio stile, unico e personale.
Lo “sport” preferito da praticare nelle strade di Harajuku è appostarsi in un punto strategico e fotografare questa eclettica tribù di stilisti fai da te: personaggi di anime, manga e videogiochi, ammiccanti Gotich Lolita, vezzose Decora vestite di rosa ed agghindate con pupazzetti, collanine e ninnoli vari, imperturbabili Visual Kei dal trucco pesante e dalle audaci acconciature, futuristici Cyberpunk e molti altri non etichettabili.
Dopo tanta confusione, ad Harajuku si può ritrovare un po’ di calma e tranquillità nel grande e lussureggiante parco (proprio alle spalle della stazione) dove, tra l’altro, ha sede il Meiji-jingu, luogo di culto shintoista dedicato all’Imperatore Meiji e ai suoi discendenti.
Il quartiere di Shibuya
Dici Shibuya e subito balza alla mente il famosissimo incrocio pluritrafficato.
Ci siamo stati di sera, proprio all'ora di punta, ed è stato divertentissimo vedere, allo scattare del verde, il mare di persone che - formando un muro umano - attraversa questo multincrocio.
A vederlo dal vivo si ha proprio la consapevolezza del perchè sia definito uno degli incroci stradali più affollati del pianeta.
Senza parole!
A Shibuya, proprio fuori dalla stazione, c’è la statua del cane Hachiko; di per sè la statua non è niente di che, ma la storia di questo fedelissimo cane é così tenera e commovente che val la pena fermarsi a fare una foto. Per la sua collocazione, e per il fatto che a Tokyo la statua di Hachiko é divenuta un punto di incontro, è un po' difficoltoso individuarla perchè sempre attorniata dalla folla.

Il quartiere di Akihabara
Uno dei quartiere che meno ci è piaciuto e che poco ci ha detto è Akihabara, una zona molto particolare e strana, cuore pulsante del mondo dell’elettronica, nonché per appassionati di manga, anime, videogiochi, e pure di articoli per adulti.
Il quartiere è poi costellato dai famosissimi Maid Cafe, caffetterie dove si viene accolti con un “Bentornato a casa mio Signore” da cameriere vestite da governanti che, oltre a servire il cliente, si intrattengono con lui con atteggiamento vezzoso ed infantile in conversazioni e giochini stupidi.
Il quartiere di Shinjuku
Shinjuku è la zona più turistica dove si concentrano la maggior parte degli hotel (anche il nostro) e dove non si corre il rischio di annoiarsi per la quantità abnorme di locali e ristoranti, negozi e sale giochi. Una parte di Shinjuku è Kabukicho: quartiere a luci rosse gestito dalla yakuza. Nonostante la fama si può girare tranquillamente.
A ridosso dei binari della ferrovia vi è invece una zona antica e molto caratteristica: Omoide Yokocho, “il vicolo dei ricordi”. Si tratta di una viuzza lunga e stretta illuminata da centinaia di lanterne rosse e affollata di minuscoli locali specializzati in yakitori (spiedini). Carino da attraversare di sera anche se si esce affumicati a causa delle griglie!
Il quartiere di Ueno
Famoso per il Parco di Ueno all’interno del quale ci sono musei e tempietti. Delizioso, al centro del giardino, il Laghetto Shinobazu ricoperto di canneti e fior di loto al cui centro vi è un’isoletta su cui sorge il Benten-do, tempio riconoscibile dal tetto ottagonale dedicato alla dea della musica, arte e fortuna.
A sud della stazione, vale poi la pena fare un giro al Mercato Ameyokocho dove si susseguono bancarelle con ogni genere di prodotto: dal vestiario al tè sfuso, dal pesce ai gioielli, per non parlare dell’onnipresente street-food.
Oltre alle attrazioni che Tokyo offre di per sè, a poca distanza dalla capitale si riescono a raggiungere posti di straordinaria bellezza e di fascino indescrivibile, che vale la pena raggiungere con gite giornaliere. A tal proposito, non perdetevi i post su Nikko e Kamakura.

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In sintesi possiamo dire che Tokyo ha due facce: una antica e una moderna. Semplificando le cose, diciamo che l’antico lo si deve andare a scovare nei templi e nelle zone più spirituali; con il moderno invece - volente o nolente - ci si deve convivere per tutta la durata del soggiorno.
E a prevalere, però, è certamente il secondo aspetto.
Insomma, o la ami o la odi, non esistono le vie di mezzo. E noi… l’abbiamo detestata!
E voi? Cosa ne pensate della capitale giapponese? Quale aspetto prediligete? E rispetto a Kyoto, quali differenze avete ricontrato?
E dopo tanta frenesia, perchè non dedicarsi ai piaceri della tavola in maniera un po' inusuale?
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