
Sidi Bou Said, la città bianca e blu della Tunisia, è un luogo assolutamente da vedere.
Durante un soggiorno a Tunisi o addirittura una vacanza più lunga e balneare in Tunisia, vi consigliamo caldamente di dedicare almeno una giornata a Sidi Bou Said, pittoresco paesino a soli 20 km da Tunisi e alla periferia nord di Cartagine.
Soprannominato “Il balcone del Mediterraneo”, Sidi Bou Said si contraddistingue per il bianco e il blu. Non è un caso che sia anche definita “il Paradiso bianco e blu”.
Il villaggio di Sidi Bou Said, arroccato su un piccolo promontorio, gode di una posizione privilegiata da cui si domina il golfo di Tunisi.
Pittoresco e tenuto in maniera egregia, Sidi Bou Said vi conquisterà immediatamente.
Il nostro consiglio è quello di viverlo con tranquillità: passeggiare tra i vicoli acciottolati, ammirare e fotografare i caratteristici scorci e sorseggiare il classico tè alla menta con pinoli ai tavolini di uno dei tanti bar con terrazza panoramica.
Sidi Bou Said ha un'atmosfera unica in Tunisia.
Ricorda un villaggio di artisti.
Ed è un luogo di rara bellezza dove sono i colori a farla da padrone. Le case sono di un bianco cangiante e sulle facciate spiccano persiane e porte decorate blu. Un quadretto incantevole la cui bellezza è enfatizzata da rigogliose bouganville che donano un energico tocco magenta.
L’apoteosi si ha in giornate di pieno sole (cosa non rara), in cui tutto assume una connotazione gioiosamente brillante!
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Il bianco e il blu di Sidi Bou Said. Significato
Il bianco che contraddistingue le abitazioni ha una duplice valenza. Infatti, oltre a rappresentare un forte retaggio culturale, ha anche una ragione molto pratica: il bianco riflette gran parte dei raggi solari e contribuisce a mantenere freschi - anche durante i mesi più caldi e afosi - gli ambienti interni, aiutando gli abitanti a difendersi dalla calura.
Passeggiando per il villaggio si rimane abbacinati da questo bianco “splendido splendente” che rimane tale grazie alla dovizia e all’impegno degli abitanti che si danno un gran da fare nel dare una rinfrescata con una mano di pittura tutti gli anni.

Il blu di Sidi Bou Said
Porte, persiane e balconi sono tutti di una tinta azzurro molto acceso.
Così come le caratteristiche mashrabiyya: gabbie che circondano i balconi e che permettono di osservare cosa succede all’esterno senza essere visti. Queste inferriate sono così particolari e armoniose che vanno a costituire un elemento decorativo.
In questo caso la scelta del colore è legata alla credenza secondo cui questa tinta tenga lontane le zanzare. Ma, come vedremo tra poco, non solo...
In origine, le porte tunisine erano verdi (il colore del Paradiso) o giallo ocra (il colore amato da Dio).
Il colore blu è stato introdotto più recentemente dal Barone d’Erlanger, discendente di una ricca famiglia di banchieri tedeschi che visitò per la prima volta Tunisi a 16 anni, si innamorò a tal punto del posto che barattò volentieri una sicura carriera bancaria per la vita d’artista.
Fino a quel momento, in realtà, il blu era stato il colore più rinnegato dai tunisini e dal mondo arabo in genere, perchè collegato con eventi catastrofici: moussiba zarka (la catastrofe blu).
Questa credenza, come si può notare, è rimasta ormai solo nei detti popolari, tanto che il blu ormai è il colore dominante sia nella medina tunisina che dell’intero villaggio di Sidi Bou Said.

I Portoni blu decorati di Sidi Bou Said
Altro elemento che non può passare inosservato durante una passeggiata a Sidi Bou Said, sono gli onnipresenti portali, anch’essi, blu accesso.
Si possono vedere varie tipologie di porte: semplici ad un battente, porte rettangolari doppie di stile Hafside, porte ad arco a due battenti…
Le porte del borgo sono solo apparentemente tutte uguali, in realtà ognuna costituisce una realtà a sè stante per dimensioni e ornamenti decorativi. I motivi più ricorrenti sono falci di luna, stelle e minareti.


Sidi Bou Said e gli artisti
Abbiamo detto che Sidi Bou Said ricorda un villaggio di artisti, ma non si tratta solo di un’impressione. Fin dalle origini la cittadina era nota come “villaggio degli artisti” ma fu a partire dal XIX secolo che la cittadina richiamò artisti, letterati e intellettuali di tutto il mondo, che rimasero piacevolmente folgorati dal suo fascino. Tra i tanti, oltre al già citato Barone d’Erlanger, ricordiamo Paul Klee, Oscar Wilde, Simone de Beauvoir ed Henri Matisse.
Mentre il pittore siciliano Saro Del Turco a Sidi Bou Said ha trovato la sua seconda patria, tanto che da anni ha lasciato il nostro paese per stabilirsi stabilmente nella cittadina tunisine.

Shopping a Sidi Bou Said
La stradina centrale del villaggio ospita, su entrambi i lati, numerosi venditori di chincaglieria tipica. Di qualità più o meno elevata potete sbizzarrirvi tra profumi, scatole di legno, ceramiche e turisticissimi souvenir (magneti, tazze & Co.). Non mancano poi portachiavi e miniature di porte e finestre blu.
Ma non è tutto, un altro simbolo di Sidi Bou Said, estremamente sfruttato in chiave souvenir, sono le uccelliere. Realizzate con fili metallici e generalmente dipinte di bianco o blu, somigliano a dei piccoli mausolei. Perchè? I tunisini sono appassionati di uccelli domestici, soprattutto di canarini. Da ciò ne consegue l’onnipresenza di queste gabbie decorate che, oltre ad essere utilizzate come “casa” per gli uccellini, si possono vedere anche vuote come semplici oggetti d’arredo.
La strada centrale si inerpica lentamente su di una collinetta sulla cui sommità si trova il celebre - ormai oltremodo turistico - Cafè des Nattes, luogo di ritrovo degli artisti d’avanguardia negli anni Venti. Il Cafè des Nattes è certamente un luogo di grande fascino nonostante sia divenuto - per ovvie ragioni - un’attrazione turistica. Gli arredi del bar sono quelli di un tempo e sulle pareti sono appese foto ingiallite che testimoniano il passaggio di personaggi del calibro di Paul Klee, Simone de Beauvoir, Andrè Gide e Jean Paul Sartre.

Sidi Bou Said e l’origine del nome
L'origine del nome di Sidi Bou Said si rimanda al nome dell'asceta Sidi Bou Said (1156-1231) che, di ritorno da un pellegrinaggio alla Mecca, scoprì questo "luogo dell'anima". Si fermò a pregare e vi rimase fino alla morte. Da allora il villaggio si trasformò in un centro sufita che attirava flussi incessanti di pellegrini da tutto il Paese.
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Come arrivare a Sidi Bou Said
Il metodo più comodo per raggiungere Sidi Bou Said da Tunisi, se non avete un’auto e non volete prendere un taxi, è quella di utilizzare la linea ferroviaria TGM (Tunis-Goulette-Marsa), che parte da Tunisi e giunge a La Marsa.
La stazione di Tunisi si trova in zona Marina, alla fine di Viale Habib Bourguiba. Il biglietto di sola andata costa pochissimo, circa € 0,80 e il tragitto dura 40 minuti. Ci sono pochi vagoni e quindi si corre il rischio di stare in piedi, ma se notate troppo affollamente aspettate la corsa successiva. Ci sono partenze ogni 15 minuti.