Visitare un souk significa penetrare nell'anima di un Paese, viverne l'essenza stessa.
Il souk non è soltanto un mercato ma qualcosa di ben più profondo. È il cuore della città e della vita dei paesi islamici. È un luogo per aggiornarsi, incontrarsi e commentare le notizie del paese e del mondo, si fa la spesa e si chiacchiera... È un luogo davvero appassionante e ricco di significato, sensazioni ed emozioni.
Durante un viaggio a Tunisi è impensabile ed impossibile non ritagliarsi del tempo per passeggiare e perdersi nei meandri dei souk locali. Si possono intraprendere attività per utti i gusti: osservare abili artigiani all’opera, assaggiare gustose prelibatezze locali, lasciarsi avvolgere da inebrianti colori e profumi e - per chi ha i nervi sufficientemente saldi - farsi coinvolgere in estenuanti contrattazioni con furbi ed insistenti venditori.
Souk, un’esperienza sensoriale
Oltre ad essere un luogo di vita sociale, il souk è un luogo di esplosione per i sensi.
Anzitutto è un luogo denso di odori: menta fresca, spezie, carne, frattaglie e pesce fresco. Ma anche profumi nel vero senso del termine: essenze, olii, incensi, saponi...
I souk sono inoltre un vero un piacere per gli occhi; si rimane ammaliati tra manufatti scintillanti, lampade colorate, spezie multicolori, tessuti, pigmenti e tappeti..
Il Grande Souk di Tunisi
La Medina di Tunisi vanta oltre 20 souk.
I più vasti sorgono attorno alla grande Moschea e tutti insieme formano un enorme, variopinto e animato mercato.
La struttura del souk, da sempre, si basa sulla tradizione orientale e mediterranea che vede un impianto suddiviso in aree ben contraddistinte fisicamente e che corrispondono ai diversi settori merceologici.
Sin dalla sua nascita, il souk era considerato un luogo dove fare affari, concludere trattative e scambi commerciali, oltre ad essere il fulcro della vita sociale. Il souk ha sempre rivestito un ruolo estremamente importante nelle città: come la Moschea rappresentava la fede e la sede dell’apprendimento così il souk era il centro economico cittadino.
I souk appaiono estremamente caotici, disorientano chi ci entra per la prima volta, stordiscono con i loro suoni, rumori ed odori e, cosa molto comune, è facile perdere l’orientamento tra le sue intricate viuzze e non riuscire più a trovare una via d’uscita!
Questo caos è solo apparente. In realtà, infatti, i souk vengono strutturati secondo rigidi schemi gerarchici. Gli immediati dintorni della Grande Moschea erano riservati ai bazaar più esclusivi che vendevano prodotti costosi e pregiati come gioielli, libri sacri, profumi, tappeti… E, indipendentemente dalla merce in vendita, le immediate vicinanze della Grande Moschea, erano inibite ai souk più invadenti per rumori e odori, tanto per intenderci, fabbri, pescivendoli e macellai dovevano stare a debita distanza dal luogo sacro.
Le varie zone del souk iniziano la loro attività lavorativa in orari diversi, ad esempio, i primi ad aprire sono i macellai e i venditori di frutta e verdura. Generalmente, quasi tutti, poi chiudono tra le 18 e le 19.
La sera, infatti, il Souk è quasi irriconoscibile e passeggiare tra questi vicoli bui è quasi inquietante.
Souk el Attarine
Souk el Attarine è il mercato dei profumi. Il Souk di Tunisi è costruito sull’impianto dei souk orientali e cioè è suddiviso in zone adibite a tipologie merceologiche specifiche. La zona attorno a Souk el Attarine, da sempre, è pervasa dall’aroma di fragranze, essenze ed olii aromatici. Questo souk, di origine duecentesca e che deve la propria esistenza agli antichi governatori hafsidi, fu per secoli il luogo dove si commercializzavano profumi, incensi, essenze aromatiche, hennè, candele, cera, ma anche miscele di fiori, erbe e resine. I visitatori, oltre ad acquistare profumi già pre-confezionati, possono richiedere miscele speciali realizzate appositamente.
Il mondo magico ed affascinante dei profumi ha da sempre rivestito un ruolo cruciale nella storia e nella cultura del mondo arabo. E la Tunisia non può far certo eccezione.
Souk et-Trouk
Il Souk et-Trok, mercato turco del XVII secolo, si colloca tra il Souk el Attarine (il mercato dei profumi) e il Souk el-Berka (un tempo l’antico mercato degli schiavi). Qui si trova la porta settentrionale d’accesso alla Grande Moschea ed anche Au Palais d’Orient, uno dei più famosi negozi di tappeti di Tunisi che vanta una delle più fotografate terrazze belvedere della città. Sempre qui è possibile fare una sosta al Cafè M’ Rabet con un grazioso giardino pensile in miniatura da cui si gode una delle più belle vedute sulla Medina dall’alto. Un locale consigliatissimo se si vuole trascorrere una serata o una semplice pausa in perfetto stile arabeggiante, con musica tradizionale, possibilità di fumare il narghilè e stare accomodati senza scarpe su tipici divani.
Il significato sociale del souk e l’arte della contrattazione
Nelle regioni arabe e musulmane il souk era - ed è tutt’oggi - un elemento importante e fondante della vita islamica. Il souk è il centro sociale per eccellenza; qui la gente si reca quotidianamente per fare spesa, concludere affari e incontrare amici e parenti. Nella tradizione musulmana mercanteggiare è l’occupazione più piacevole, una vera forma d’arte. Mai acquistare un prodotto dando al venditore la cifra richiesta al primo colpo!
Si deve contrattare. Contrattare è un obbligo.
E la contrattazione non si può improvvisare, ma occorre seguire un copione prestabilito che inizia con l’invito a bere un tè alla menta nel proprio negozio da parte del venditore e spesso - dopo estenuanti rilanci - col cliente che, non raggiungendo la cifra desiderata, leva i tacchi, inseguito immediatamente dal lesto venditore che lo richiama all’ovile. Alla fine, il copione prevede che entrambe le parti definiscano il tutto pensando, ognuna, di aver fatto un buon affare per sè stessa.
TIPS per la contrattazione
- Conoscere indicativamente il valore reale del prodotto che si vuole acquistare
- Mai parlare di prezzi prima che lo faccia il venditore
- Iniziare a trattare partendo da un terzo rispetto al prezzo iniziale
- Resistete e non cedete anzi, se fate cenno di andarvene, il venditore vi rincorrerà e il prezzo scenderà ulteriormente
- Siate corretti e trattate solo se davvero interessati all’oggetto in questione
E voi cosa ne pensate di questa realtà affascinante ma certamente caotica e un po’ snervante?
Ne siete attratti o preferite starne alla larga?
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